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Curiosità sonore: il Suono e il Rumore

Partiamo dalla definizione di suono.
Dal latino sonus, il suono è un fenomeno fisico, è la vibrazione di un corpo in oscillazione. Le oscillazioni delle molecole del corpo, al passaggio del suono, creano zone a pressione e densità maggiore (compressione) e zone con pressone e densità minore (rarefazione). Quest’alternanza di compressione e rarefazione costituisce il SUONO.
Il suono, come accennato nell’articolo sul boom sonico, non si propaga nel vuoto. Ha bisogno di una materia elastica (solida, liquida, o gassosa) per essere veicolato. Così come il rumore.

Parliamo di RUMORE quando abbiamo una vibrazione irregolare del corpo, con assenza di periodicità nel tempo, cioè suono percepito come disturbo.

Verrebbe quindi da pensare che il rumore debba essere a tutti i costi non meritevole di attenzione, un disturbo da eliminare dai nostri ascolti. Quasi sempre lo è. Vi sono però alcuni tipi di rumore che danno meno fastidio, o addirittura sono piacevoli all’ascolto, o quanto meno, a livello fisico, riescono a dare un certo benessere. Uno di questi è quello che contiene tutte le frequenze dello spettro del suono udibile (cioè con ampiezza costante delle frequenze), detto rumore BIANCO. Può essere utilizzato ad esempio per mascherare i suoni indesiderati provenienti dall’ambiente o dagli spazi interni. A livello di salute il rumore bianco, come quello rosa, tende a rilassare (avete presente le onde del mare?), e ad alleviare per esempio i sibili che abbiamo in testa dopo che abbiamo passato una serata in discoteca.

Quindi parliamo di rumori che comprendono più o meno tutto lo spettro delle frequenze udibili dal nostro orecchio, in base all’ampiezza in frequenza che raggiungono.

Si parla di rumore ROSA (cascata),

di rumore marrone (pioggia),

di rumore blu

e così via (grigio, verde, arancione, nero).

Ad esempio il rumore bianco è lo strumento principale per analizzare le prestazioni acustiche di una stanza o di un determinato circuito elettrico; ma non solo, si può mixare utilizzando il rumore rosa come soglia dei singoli suoni oltre la quale non andare; alcuni rumori sono immessi volontariamente nel processo di mastering per limitare l’effetto di altri disturbi più insidiosi.

Ricapitolando. Sia suono che rumore producono una compressione e rarefazione di particelle di materia, e senza di essa (vuoto) non può esistere. Questo movimento arriva persino a modificarla. Si, proprio così, la materia cambia le sue caratteristiche. Ad esempio una chitarra acustica suonata male risulterà nel tempo avere un suono peggiore rispetto ad una chitarra suonata bene, proprio perché le molecole del legno reagiscono in maniera diversa a seconda che il suono sia più o meno armonico. Oppure l’acqua può essere modificata nel suo scorrere se colpita da determinate frequenze sonore. Curioso vero?
Ma di questo ne parleremo in una delle prossime Curiosità Sonore.

R.B.

 

P.S. Gli argomenti di Curiosità Sonore sono presentati in modo semplice e accessibile, con l’intento di stimolare la curiosità del lettore e invogliarlo ad approfondire il tema.